19 maggio 2021

Servizio badanti conviventi

L’assistenza domiciliare è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità "la possibilità di fornire presso il domicilio del paziente quei servizi e quegli strumenti che contribuiscono al mantenimento del massimo livello di benessere, salute e funzione".

Quando una badante è convivente
Una badante viene definita convivente, nel momento in cui è presente nell’abitazione dell’assistito, alternando momenti di lavoro a momenti in cui non presta alcuna attività lavorativa.
In questo modo, potremo avere una persona sempre presente nella casa dell’anziano.

Chiaramente, questo non vuol dire che la badante convivente debba lavorare 24 ore al giorno, ma per le ore concordate da contratto stipulato tra le parti, mentre per la rimanente parte della giornata permarrà comunque a casa dell’assistito, ma a riposo.

Il Legislatore ha stabilito in 54 le ore massime lavorative a settimana, garantendo la sua presenza (a riposo) nelle ore di inoperatività, garantendo 2 ore di riposo giornaliere ed un giorno e mezzo settimanale (36 ore di cui 24 consecutive) in cui la stessa è libera.

L’assistente familiare non potrà uscire a suo piacimento, ma nelle ore spettanti e concordate con il datore di lavoro.
Il contratto di lavoro “convivente” prevede vitto e alloggio, cioè garantire il cibo per i tre pasti principali, necessari per una buona alimentazione e concederle una stanza per tutelare la sua privacy.

Perché sia definita badante convivente occorre la residenza nella casa dell’assistito? La risposta è no, ma la comunicazione al Comune che ne preveda il domicilio, questo sì.
Se la badante convivente si ammala, come possiamo gestire la situazione?
Se la badante presenta un certificato medico di malattia non possiamo far altro che prendere atto della situazione ed eventualmente sostituirla.
Può succedere che la badante ci chieda il permesso di uscire per il verificarsi di un evento straordinario?
Senza dubbio, spetta al datore di lavoro (la famiglia) a valutare la situazione e decidere se accordare il permesso.


DETRAZIONI FISCALI
Secondo la Legge 342/2000 art. 30  il datore di lavoro puo’ ottenere un recupero delle imposte, ovvero una riduzione delle tasse da pagare o una restituzione delle tasse gia’ pagate. 


DEDUZIONE FISCALE
Dal reddito imponibile dei contributi versati inps -quota a carico del datore di lavoro- fino ad un massimo di € 1.549,37 all’anno, a prescindere dal reddito.


DETRAZIONE FISCALE
Al 19% del costo della badante -che assiste persone non autosufficienti- fino ad un massimo di € 2.100, solo se il reddito non supera € 40.000 anno.
Il 19% sara’ calcolato sullo stipendio lordo annuale della badante. 
 

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